mercoledì 26 settembre 2007

Fin dove tu mi accompagnerai

Fino alla radice dell'onda che su di me aspergi come fosse fragranza di primo sole, e fino all'ora in cui il tempo, stanco del suo eterno cammino, si proclamerà vincitore d'una guerra mai vinta e mai perduta... fino alla terra più fertile ed al canto più soave, fino ad una poesia dai mille titoli, e fin quando mi svelerai il segreto per restar giovani in eterno... fin quando anche questa finestra deciderà di chiudersi impedendo al generale "inverno" di irrompere coi suoi soldati di ghiaccio, e fin quando mi segnalerai la presenza di un vero amore a pochi passi da qui... Fino a che anche l'ultima cometa trovi il prato sul quale crescere, e fin quando non m'indicherai la via giusta... Fino alla mezzanotte di un qualunque periodo dell'anno, nell'attimo in cui rifletterò sui meccanismi di questo nostro mondo e sulle più inaspettate geometrie celesti... Fin dove tu mi accompagnerai io ti seguirò, sicuro che il percorso non ci tradirà.

martedì 4 settembre 2007

Imagines

Immagini sempre più lentamente fluiscono
fra le vie di questa città, tra un pub e la punta
più estrema del porto, addossandosi sulla candida
pelle della cattedrale, fino a sfiorare i tuoi tristi ricordi...
Immagini come mani d'amanti che s'intrecciano
prima dell'atto finale, scorrendo a mò di barche
sul confine ultimo dell'orizzonte, mai viste da alcun
pescatore, vive di respiri marini nella frescura
di un dì che si spegne senza rancori...
Immagini di stanze vuote, dove ogni passo
ascoltato è un rimbombo assordante nutrito
da inenarrabili incubi di solitudine,
immagini di un addio fotografato sull'attimo più delicato,
un abbraccio negato, un litigio sofferto da entrambe le parti in gioco...
Immagini del sè, del poeta che con la pazienza di chi sa attendere
un domani a misura d'uomo, non si lascia sfuggire nulla,
dall'alito di vento sui filid'erba, la stessa su cui disteso
osserva le nuvole, al verso timido e repentino del cardellino...
Immagini in viaggio sull'autostrada dei perchè,
una dopo l'altra come anelli di una catena che ci avvince,
sempre in duello per affermarsi, una sfida all'ultimo
colore per decidere la tonalità del quadro della vita...
Immagini turbinose, risorte dalle rocce, testimoni
di un amore tanto travagliato fra due anime vittime
di un'eterna tempesta, ed immagini gloriose di antichi
eroi e folgori d'acciaio, di centauri e damigelle di corte,
di aquile e falconi, di gemiti e fervori...
Immagini del mondo, della città e della casa,
immagini solo immaginate, immagini del passato mutato
in presente trasposto in futuro, immagini del giorno
in cui ci siam conosciuti e della sera in cui ci siam separati...
Immagini di martirio e devozione, di tradimentoe disperazione,
immagini di santi, immagini di soldati, di guerre inventate,
bramate e combattute, immagini in un videogame,
immagini alle tue spalle, non te ne accorgi ma sono lì...
Immagini di una stazione all'ombra della pensilina,
immagini di treni nella memoria di un viaggiatore,
immagini strappate come messaggi tanto odiati
di qualche amicizia spezzata, di qualche ora passata...
Immagini virtuali, immagini volanti, come aquiloni o speranze in partenza,
immagini della strada che abbiam percorso assieme,
prima che il sonno ci cogliesse, noi due, socchiudendo gli occhi
nello stesso istante: quale miracolo... Immagini: osserva anche tu
come danzano al centrodi quest'orchestra!
I musicisti siamo noi!"

sabato 30 giugno 2007

Sedersi e riflettere

La gente passa, scorre rapida come fiume
in piena, senza lanciare neanche un lampo di sguardo
all'agonia di un altro giorno triste, incolore per tutti
gli schiavi della fretta e di quel dannato attimo fuggente,
per tutte le sagome intagliate nella noia,
mischiate in un'insondabile foschia come foglie
secche in un gelido deserto...ma il deserto lo creano loro...
La gente passa e non saluta, perchè non ha tempo
da perdere, mentre se solo si rendesse conto di quel pover
uomo che si crogiola, serrando gli occhi, agli angoli
delle strade in attesa di un'umanità più disponibile,
se solo si chiedesse per un solo attimo che razza
di senso abbia in questo mondo di vetro e silenzi
bruscamente interrotti il fuggire non guardandosi
mai intorno... La gente scappa via e non ritorna,
corre per le vie più oscure e dissestate, senza mai
fermarsi di fronte allo spettacolo delle luci della sera,
che per loro son solo distrazioni ed assurde banalità,
create solo per rubare "attimi preziosi" al folle gioco
della sopraffazione e della vittoria a qualsiasi costo...
a qualsiasi prezzo... Chissà quanta strada la gente
dovrà ancora compiere per districarsi da rovi e pareti
a specchio e poter finalmente sedersi e riflettere...
riflettere sui propri errori... quanto dista l'azzurro da qui?
Non lo vedi? E' ad un passo da te...
P.S.: finalmente hanno pubblicato le copie della mia prima raccolta "Segni dall'orizzonte"!!! Era ora!

mercoledì 30 maggio 2007

Quando i poeti si dividono

Quando i poeti si dividono,
quando fuori il sole lacera la pelle,
quando chi cammina continua ad inciampare,
quando gli angeli volano troppo in alto,
quando il tuo ultimo treno è partito senza di te,
quando il vetro della finestra cede all'inverno,
quando la tua amica del cuore ti volta le spalle,
quando le parole riescono a ferirti dentro,
quando il giorno ti sembra opaco al sentimento,
quando anche un sorriso sembra costruito,
quando scappare non serve a nulla,
quando amare risulta sempre più difficile,
quando le lancette dell'orologio sono paralizzate,
quando la tua canzone preferita finisce,
quando scrivere ti affatica e ti intristisce,
quando ad ogni passo l'ombra ti segue,
quando neanche una carezza ti consola,
quando nel cielo c'è troppo fumo,
quando la rosa perde i suoi ultimi petali,
quando il sangue si imparenta con la terra...
prova ad ascoltarmi per qualche minuto... non di più...
poi guardati intorno e porgi la tua mano...
non lasciare che anche lui cada
nel baratro della violenza!

lunedì 28 maggio 2007

Indelebile

Fabbriche abbandonate nell'ombra
di una notte senza stelle... solo il tenue fuoco
di fiochi lampioni su di un'impercettibile
scia di luce, troppo distante dall'autostrada,
lambiva palazzi d'un ocra chiaro, soffuso e spettrale...
Nubi nere, opache e pesanti... dall'alto angeli,
con apprensione, ci osservano, nel più profondo silenzio.
La vista e l'udito paralizzati, solo la strada,
segnali offuscati... una mano sul gelido vetro,
umido... appannato...
Testa appoggiata sullo schienale, arriva il sonno, non fa più male...
Senti le ruote sopra l'asfalto? Saluto i miei sensi in un solo secondo...
Buonanotte, officine dormienti nell'ombra!
Buonanotte ai palazzi e ai fragili fari!
Buonanotte, sognatori nei letti lontani!
da "Segni dall'orizzonte"

domenica 27 maggio 2007

L'origami del folle

A volte con pochi pezzi di carta si può creare molto di più di una barchetta o di aeroplanino. Il folle lo sa bene, e quella sera si è fermato ad immaginare quei pochi attimi da uomo libero. Affonda i gomiti sul cuscino, il folle, e lavora con rara pazienza al suo origami personale. Crede di essere tornato bambino, quando prima di addormentarsi canticchiava a bassa voce. Il folle ha come sua unica casa la cella d'internamento, ma non sono certo quelle gelide mura ovattate a spaventarlo, se il suo origami a poco a poco prende vita fra le sue mani. Arriverà anche per lui la notte di San Lorenzo... e se per lui non ci sarà possibilità di sentirsi parte di quello spettacolo, una cometa lo verrà a trovare... quella barchetta prenderà il largo!

giovedì 24 maggio 2007

Le ambigue armonie umane

Ci capita di camminare nel vicolo più buio
e solitario della città, senza mai voltarci indietro,
ma proprio in quel momento un'insegna si accende in noi,
e ci indica la via meno rischoisa.
A volte ci dimentichiamo dell'esistenza dell'amore
e scriviamo, senza pensarci due volte,
una lettera di riconciliazione eterna per l'unica persona
alla quale ci sentiamo veramente vicini.
Ci troviamo dietro le sbarre e scappiamo via,
sognando una possibile libertà redentrice...
cantiamo per non sentirci sempre soli, scoprendo
che sono quattro pareti ad ascoltarci.
Scappiamo da una paura che si diletta ad atterrirci,
per dirigerci verso ciò che temiamo di più,
verso ciò che fa della nostra vitauna lunga corsa
irta di ostacoli voluti da noi.
Caliamo il sipario per non sentirci spiati,
proprio mentre qualcuno da dietro analizza
con estrema cura dei particolari i nostri più
impercettibili sospiri, il nostro ambiguo vivere.
Usciamo da una stanza gelida ed inospitale,
sicuri di aver trovato l'uscita oltre la quale finalmente
c'è un pò di tepore ad accoglerci, senza sapere
che l'inverno danza accanto a noi.
Alzeremo lo sguardo al cielo, però, e tutto ci sembrerà
più bello, perchè una stella si infilerà piano piano
fra le noste coperte e ci confiderà che quello stesso cielo
è il letto in cui riposano tranquille e sorridenti le nostre anime.

sabato 12 maggio 2007

Oedipus rex

"No, mia Giocasta, sai anche tu che è troppo tardi
per tornare sui propri passi... Lasciami vivere
col mio rimorso, non toccare queste mani che meritano
di essere legate in eterno alle porte dell'Ade!
Lasciami andar via, non ti avvicinare, non fare
che la colpa che già mi dilania dentro perseguiti
anche te, donna, che subisti in vita dall'uomo
che più pensavi di amare! Ma cos'è l'amore,
ora che tutto intorno a mesi fa indistinguibile tenebra?
Guardami, donna, guarda il tuo Edipo trascinar
dietro di sè gli ultimi affannosi rimpianti,
e quelle catene insanguinate che da anni, ormai,
mi privano della libertà... Guarda il tuo re
nelle vesti di uno schiavo, e soffri almeno tu per la sorte
di Edipo, soffri almeno tu per un uomo cieco
fin dalla nascita, versa almeno tu una lacrima
per colui che fino all'ultimo cercò invano di cavalcare i venti...
Ora son qui, scaraventato nel fango di chi ancora
ha la forza di commiserarmi... Quei venti nei quali
confidavo mi hanno tradito, le parole, un tempo
credute da me false, si son rivelate vere:
"Eccolo" gridano "Ecco il nostro re! Ecco la nostra infame condanna!"
Lascia pure, o mia Giocasta, che urlinofra terra e cielo la loro ira...
...mentre a me, che non vedevo allora e che mai vedrò,
mi sia almeno concesso di sognare quella luce tanto sperata...
"Addio Edipo, re del tuo dolore, re di nulla!"

mercoledì 9 maggio 2007

Tattiche di sopravvivenza emozionale

Attenta, amica mia, quando camminando incontri un viso nemico che ti squadra con malizia e cattiveria! Attenta... Non fare che il suo procedere d'ombra t'annebbi la via! Continua serenae fidati della tua nuvola personale, l'unica in grado ti proteggere il tuo piccolo segreto dalla notte ingorda e ammaliatrice... Chi ti grida, meschino: "Non distinguerai i tuoi passi nel buio, cadrai e non ti rialzerai!" sarà il primo a perdersi nella sua brama di avere, dimenticando per qualche ora o per sempre il significato del più fragile atto d'amore... Se vuoi, amica mia, affacciati alla finestra, la sera... quando avrai bisogno di riflettere... ma non fare che gli eventi, come spari a ciel sereno, incidano offese nel tuo cuore. Ti ricorderai, anche per pochi attimi, di voltarti indietro e di aprire gli occhi, socchiudendoli giusto un pò... forse solo così ti scoprirai bambina mentre, tenendo la mano di tuo padre, gelida e tremante, ascoltavi la sua ultima confessione, la più tenera e vera: "T'amo! T'amerò per sempre!"... Scoprirai quanto è bello far rivivere una così carezzevole emozione, e ripeterla in mente quando ti sentirai sola, quando, durante uno studio malinconico, sfoglierai le pagine del libro di storia...e ti sembreranno più profumate, più vicine! Scoprirai quanto è straordinario il custodire l'emozione che ha segnato la tua vita, magari (perchè no!?) insegnandole ad involarsi sull'abisso, senza guardare mai in giù... Buon viaggio, amica mia! Buon viaggio a ciò che senti dentro di te! (poesia dedicata ad un'amica immaginaria)

sabato 5 maggio 2007

Pazzo d'affetto

"Sì, qui gli anni continuano a trascorrere senza lasciare una minima traccia di sè... si rincorrono a vicenda, cadendo nell'ombra, magari anche trascinando il mio sguardo perduto, solitario e dannatamente silenzioso. Sono stanco di contare i passi, miei unici piccoli e tristi amici, i soli capaci di condividere il dolore che da troppo tempo mi lega mani e piedi a queste quattro mura piagate dai peccati di chi non fa che deriderci... Qui non conosciamo i raggi del sole, mentre lì il sole lo strappano a morsi e a volte fanno di tutto per spegnerlo definitivamente... Qui sentiamo le urla e gli schiamazzi delle anime libere, e ci feriscono, ci lacerano, giocano a biliardo col nostro cuore... sono quelle urla derisorie a tormentarci, mia cara amica... A loro, invece, che importa delle nostre preghiere a bassa voce, delle nostre fragili confessioni, della lacrima che ci solca il viso e che ci dà quel poco di libertà tanto sognata... Lì fuori è più facile sorridere, qui è impossibile alzare lo sguardo e scrutare l'azzurro... Qui dentro è tutto così strano, uomo della strada, non è vero? Qui dentro non basta una finestrella, da qui l'unica cosa che fugge è la fantasia... ecco perchè riesco ancora ad immaginare la mia felicità! Ridi, amica mia, prova ad immaginare anche tu la tua mano nella mia, e addormentati così, stanotte... almeno tu sogna l'irrealizzabile! Non temere per me, anche se stanotte continuerò a morire ancora un pò... io sarò lì con te, e se le me parole, giorno dopo giorno, saranno spezzate sempre di più da queste pareti infami, la tua ferita d'amore non smetterà mai di rimarginarsi! Amica mia, il nostro perenne saluto non diverrà mai un addio, perchè il prossimo tramonto, anche qui, non avrà mai fine!
dedicata alla canzone di Simone Cristicchi intitolata "Ti regalerò una rosa"

lunedì 30 aprile 2007

Gli amanti

Sullo sfondo palazzi in costruzione:
un bagliore timidamente rosseggia...
e li incornicia, li trapassa,
come un falco, come un lampo!
E per mano ti accompagno:
noi due, amanti baciati dal giorno
che lento, lentissimo nasce...
e cresce, fiorisce!
Prodigio, sortilegio, amore
a prima vista!
Paesaggio in cartolina,
riposo per l'artista!
Cultori del silenzio, poeti nel meriggio,
al rosso trepidante
s'aggiunge già il violetto,
ancor più esitante.
Noi, gli occhi a quei palazzi,
solenni sul far della sera,
abbracciandoci forte,
avvinti dalla passione...
ma da quella vera!
da "Segni dall'orizzonte"

mercoledì 25 aprile 2007

Martire per amore

"Alcune sere, lontane nel tempo,
ho sofferto per amore, chiuso nel mio silenzio,
malinconico... crudele... tagliente...
Solo in quegli attimi mi rendevo conto
di quanto fossero fragili i momenti di sincero
affetto che la vita mi ha concesso...
tutto davanti a me spariva, e solo l'immagine di lei,
che il giorno prima presi per mano,
m'appariva sorridente nell'ombra...
Sì, si distingueva bene, io l'ho riconosciuta
la forma del mio amore perduto,e soffro per lei,
come un piccolo martire che si consola,
avvolto da fredde lenzuola, lanciando l'ultimo
intenso sguardo ad una notte che sa di speranza..."

giovedì 19 aprile 2007

Acquamarina

Salve, amici! Scusate se vi ho fatti attendere così tanto, ma impegni di studio e quant'altro non mi hanno concesso un attimo di tempo...
Ora che ho 18 anni mi sento rinnovato, come nuovo sia nel corpo che nell'anima! Che magnifica sensazione! In questo nuovo post vorrei farvi leggere con molta attenzione una delle 45 poesie della mia raccolta "Segni dall'orizzonte", che tra una settimana dovrebbe essere stampata in più copie (e magari successivamente anche pubblicata). La poesia si intitola "Acquamarina", ed è un invito all'introspezione, una capacità che purtroppo solo pochi di noi sanno sfruttare a pieno.
Acquamarina
Se solo un gioiello può render felice una ragazza,
di certo le tue lettere d'amore
son solo fogli macchiati d'inchiostro
da riporre nel cassetto della malinconia.
Se solo un gioiello fa risplendere l'iride della donna amata,
a cosa mai posson servire i tuoi sogni,
le tue lunghe, assorte, solitarie attese
al buio, o alla fioca luce della luna?
Se solo un gioiello la può ammaliare, sedurre, incantare,
quale traguardo mai raggiungerai,
quale agognata meta solcherai,
sperando un giorno di prenderla per mano?
Comincia a cercare l'acquamarina che c'è in te...
solo allora riuscirai a condividere con lei
l'avventura che da tanto tempo
sognavi di intraprendere!
da "Segni dall'orizzonte"

martedì 6 febbraio 2007

La Poesia nei Depeche Mode

Dove eravamo rimasti? Ah sì...perchè ritengo insuperati ed insuperabili i Depeche Mode... Sarò breve, non vi preoccupate! Innanzitutto comincerò col dire che al solo ascolto di una delle loro musiche la mia mente conosce la vera libertà, entrando in contatto con un mondo colmo di tranquillità e serenità, che è proprio quello che sono riusciti a creare attraverso i loro capolavori i Depeche Mode. E' una sensazione piacevolissima, e spero che anche voi come me riusciate un giorno a provarla. Quando accendo il mio computer di solito comincio subito ascoltando il loro ultimo pezzo, "Martyr", che ritengo l'apice assoluto della loro irripetibile carriera, e devo ammettere che è veramente difficile, una volta avviata la riproduzione di questa canzone, mettere a tacere le altre, anch'esse molto belle! E così mi rilasso per un pò di tempo tornando indietro nel tempo ed ascoltando così i pezzi da loro composti alla fine degli anni '80 o anche prima: mi affascinano le melodie infinite ed elegante di "Enjoy the silence", le atmosfere surreali ed estremamente suggestive che "Precious" riesce a riprodurre nella mia mente, ed il vivace e spontaneo ritmo di "Personal Jesus". Un altro particolare che mi intriga di questo fantastico gruppo, che ha rivoluzionato la tradizione del pop inaugurando le nuove frontiere dell'elettro-pop, è la magnifica realizzazione di alcuni dei loro video, dai quali traspaiono un mare di simboli, che a loro volta esprimono una miriade di significati. I loro video vanno interpretati, e bisogna stare anche un pò attenti a non perdersi nell'intreccio tematico a cui danno vita e nella loro espressività capace a volte di giungere a livelli elevatissimi. I testi delle loro canzoni, poi, sono delle vere e proprie poesie a carattere introspettivo (o almeno alcuni di essi) e non, come qualcuno è portato a pensare in un primo momento, delle semplici preghiere rivolte a Dio con un eccesso di amore e devozione. Certo, la fede e l'amore sono due dei temi ispiratori dell'opera del gruppo, ma non per questo ritengo giusto identificare genericamente delle profondissime riflessioni sulla natura umana e su quella divina con delle invocazione al Signore: secondo me potrebbe risultare non del tutto corretto porre in secondo piano la sublime ed incorruttibile poeticità dei Depeche Mode, perchè ogni parola nelle loro canzoni ha un senso che, se letto in chiave poetica in rapporto ad una sana meditazione sulle sensazione che quotidianamente ci sfiorano, viene interpretato al meglio. Spero, con queste mie riflessioni, di essere riuscito a trasmettervi un vivo interesse per queste "divinità della musica mondiale". Il mio prossimo post? Una sorpresa! Ciao a tutti!

venerdì 2 febbraio 2007

Un gruppo, un mito...

Ciao, amici! Che ne dite di parlare un pò di musica? Si...ma in questa sede voglio parlarvi di un mito immortale, di una leggenda, di poesia fatta melodia, di un gruppo il cui valore non si estinguerà mai e poi mai...in due parole DEPECHE MODE!
Si, amici, avete letto benissimo! Come poterli definire meglio se non con l'espressione "maestri della musica internazionale"? I loro capolavori mi hanno affascinato a tal punto che col passar del tempo, da essere un loro semplice estimatore, sono diventato un loro accanito fan: e, credetemi, ne è valsa davvero la pena!
Ho avuto l'immenso piacere di conoscere le loro canzoni più recenti circa due anni fa, quando in tv ebbi modo di osservare attentamente il video di uno dei loro pezzi meglio riusciti, ovvero "Precious".
Quella canzone mi avvinse e mi emozionò a tal punto che decisi di procurarmi, in un modo o nell'altro, tutta (dico tutta!) la loro discografia: da "Speak&Spell", che è il primo album risalente al 1981, fino all'ultimo del 2005 intitolato "Playing the Angel", più l'ultimo singolo, "Martyr", il cui video è uno splendido collage di tutti i momenti che i componenti del gruppo hanno vissuto in prima persona, un quadretto animato delle loro più intense esperienze, anche a contatto con i fan di tutto il mondo. Mi ci è voluto un bel pò per procurarmi l'intera discografia, ma alla fine ce l'ho fatta. Mi rallegro quando sento qualche mio amico o amica cantare canzoni dei mitici Depeche Mode, e trasformo subito l'assolo in un bel duetto: quando si parla del mio gruppo preferito, non manco mai!
Voi vi chiederete il perchè di qusta mia ultima affermazione...ebbene...tra un pò vi dimostrerò che stimare questi eccezionali artisti è più che giusto!
Mi raccomando, non mancate all'appuntamento con il mio prossimo post!

giovedì 1 febbraio 2007

Mi presento!

Salve a tutti! Mi chiamo Antonio Consiglio, ho 17 anni (il 7 Marzo ne compierò 18) e vengo da Trani (Ba). Frequento l'ultimo anno di Liceo Classico e devo proprio dire che fino ad ora mi sono trovato sempre benissimo con tutti i miei amici e le mie amiche, che colgo l'occasione di salutare con affetto! Come avrete notato, ho una passione in particolare, ed è la Poesia. Adoro leggere ma soprattutto scrivere poesie: è un'attività che mi rilassa, ve l'assicuro! Mi piace leggere in particolare le opere di C. Baudelaire e di J. Keats, due autori per me incredibilmente eccezionali. Ho già scritto 3 raccolte di poesie, di cui l'ultima, che ho intitolato "Segni dall'orizzonte", affronta tematiche completamente differenti dalle prime due e segna una radicale svolta nel mio pensiero: la terza raccolta, infatti, a differenza delle prime due, fa emergere un particolare affetto per le piccole cose della vita, aprendosi a visioni decisamente più ottimistiche del mondo e dei sentimenti umani. Però, se devo dire la verità, le prime due raccolte sono rimaste allo stato di bozze sulle ultime pagine dei miei diari di scuola, mentre la terza l'ho curata particolarmente bene, e ho intenzione di pubblicarla...quindi in teoria è proprio "Segni dall'orizzonte" la mia prima, vera ed autentica raccolta di poesie, mentre considero quelle precedenti solo semplici "prove poetiche", ormai lontene dalla mia nuova concezione ottimistica della vita e del sentimento. Con il mio blog e con i post che di volta in volta pubblicherò, cercherò di infondere in ciascuno di voi la passione per la Poesia: vi auguro dunque una sana lettura...e mi farebbe molto piacere se anche voi partecipaste a questo mio lavoro esprimendo, con dei commenti, la vostra opinione circa le poesie che di volta in volta vi mostrerò. Buona lettura!