mercoledì 30 maggio 2007

Quando i poeti si dividono

Quando i poeti si dividono,
quando fuori il sole lacera la pelle,
quando chi cammina continua ad inciampare,
quando gli angeli volano troppo in alto,
quando il tuo ultimo treno è partito senza di te,
quando il vetro della finestra cede all'inverno,
quando la tua amica del cuore ti volta le spalle,
quando le parole riescono a ferirti dentro,
quando il giorno ti sembra opaco al sentimento,
quando anche un sorriso sembra costruito,
quando scappare non serve a nulla,
quando amare risulta sempre più difficile,
quando le lancette dell'orologio sono paralizzate,
quando la tua canzone preferita finisce,
quando scrivere ti affatica e ti intristisce,
quando ad ogni passo l'ombra ti segue,
quando neanche una carezza ti consola,
quando nel cielo c'è troppo fumo,
quando la rosa perde i suoi ultimi petali,
quando il sangue si imparenta con la terra...
prova ad ascoltarmi per qualche minuto... non di più...
poi guardati intorno e porgi la tua mano...
non lasciare che anche lui cada
nel baratro della violenza!

lunedì 28 maggio 2007

Indelebile

Fabbriche abbandonate nell'ombra
di una notte senza stelle... solo il tenue fuoco
di fiochi lampioni su di un'impercettibile
scia di luce, troppo distante dall'autostrada,
lambiva palazzi d'un ocra chiaro, soffuso e spettrale...
Nubi nere, opache e pesanti... dall'alto angeli,
con apprensione, ci osservano, nel più profondo silenzio.
La vista e l'udito paralizzati, solo la strada,
segnali offuscati... una mano sul gelido vetro,
umido... appannato...
Testa appoggiata sullo schienale, arriva il sonno, non fa più male...
Senti le ruote sopra l'asfalto? Saluto i miei sensi in un solo secondo...
Buonanotte, officine dormienti nell'ombra!
Buonanotte ai palazzi e ai fragili fari!
Buonanotte, sognatori nei letti lontani!
da "Segni dall'orizzonte"

domenica 27 maggio 2007

L'origami del folle

A volte con pochi pezzi di carta si può creare molto di più di una barchetta o di aeroplanino. Il folle lo sa bene, e quella sera si è fermato ad immaginare quei pochi attimi da uomo libero. Affonda i gomiti sul cuscino, il folle, e lavora con rara pazienza al suo origami personale. Crede di essere tornato bambino, quando prima di addormentarsi canticchiava a bassa voce. Il folle ha come sua unica casa la cella d'internamento, ma non sono certo quelle gelide mura ovattate a spaventarlo, se il suo origami a poco a poco prende vita fra le sue mani. Arriverà anche per lui la notte di San Lorenzo... e se per lui non ci sarà possibilità di sentirsi parte di quello spettacolo, una cometa lo verrà a trovare... quella barchetta prenderà il largo!

giovedì 24 maggio 2007

Le ambigue armonie umane

Ci capita di camminare nel vicolo più buio
e solitario della città, senza mai voltarci indietro,
ma proprio in quel momento un'insegna si accende in noi,
e ci indica la via meno rischoisa.
A volte ci dimentichiamo dell'esistenza dell'amore
e scriviamo, senza pensarci due volte,
una lettera di riconciliazione eterna per l'unica persona
alla quale ci sentiamo veramente vicini.
Ci troviamo dietro le sbarre e scappiamo via,
sognando una possibile libertà redentrice...
cantiamo per non sentirci sempre soli, scoprendo
che sono quattro pareti ad ascoltarci.
Scappiamo da una paura che si diletta ad atterrirci,
per dirigerci verso ciò che temiamo di più,
verso ciò che fa della nostra vitauna lunga corsa
irta di ostacoli voluti da noi.
Caliamo il sipario per non sentirci spiati,
proprio mentre qualcuno da dietro analizza
con estrema cura dei particolari i nostri più
impercettibili sospiri, il nostro ambiguo vivere.
Usciamo da una stanza gelida ed inospitale,
sicuri di aver trovato l'uscita oltre la quale finalmente
c'è un pò di tepore ad accoglerci, senza sapere
che l'inverno danza accanto a noi.
Alzeremo lo sguardo al cielo, però, e tutto ci sembrerà
più bello, perchè una stella si infilerà piano piano
fra le noste coperte e ci confiderà che quello stesso cielo
è il letto in cui riposano tranquille e sorridenti le nostre anime.

sabato 12 maggio 2007

Oedipus rex

"No, mia Giocasta, sai anche tu che è troppo tardi
per tornare sui propri passi... Lasciami vivere
col mio rimorso, non toccare queste mani che meritano
di essere legate in eterno alle porte dell'Ade!
Lasciami andar via, non ti avvicinare, non fare
che la colpa che già mi dilania dentro perseguiti
anche te, donna, che subisti in vita dall'uomo
che più pensavi di amare! Ma cos'è l'amore,
ora che tutto intorno a mesi fa indistinguibile tenebra?
Guardami, donna, guarda il tuo Edipo trascinar
dietro di sè gli ultimi affannosi rimpianti,
e quelle catene insanguinate che da anni, ormai,
mi privano della libertà... Guarda il tuo re
nelle vesti di uno schiavo, e soffri almeno tu per la sorte
di Edipo, soffri almeno tu per un uomo cieco
fin dalla nascita, versa almeno tu una lacrima
per colui che fino all'ultimo cercò invano di cavalcare i venti...
Ora son qui, scaraventato nel fango di chi ancora
ha la forza di commiserarmi... Quei venti nei quali
confidavo mi hanno tradito, le parole, un tempo
credute da me false, si son rivelate vere:
"Eccolo" gridano "Ecco il nostro re! Ecco la nostra infame condanna!"
Lascia pure, o mia Giocasta, che urlinofra terra e cielo la loro ira...
...mentre a me, che non vedevo allora e che mai vedrò,
mi sia almeno concesso di sognare quella luce tanto sperata...
"Addio Edipo, re del tuo dolore, re di nulla!"

mercoledì 9 maggio 2007

Tattiche di sopravvivenza emozionale

Attenta, amica mia, quando camminando incontri un viso nemico che ti squadra con malizia e cattiveria! Attenta... Non fare che il suo procedere d'ombra t'annebbi la via! Continua serenae fidati della tua nuvola personale, l'unica in grado ti proteggere il tuo piccolo segreto dalla notte ingorda e ammaliatrice... Chi ti grida, meschino: "Non distinguerai i tuoi passi nel buio, cadrai e non ti rialzerai!" sarà il primo a perdersi nella sua brama di avere, dimenticando per qualche ora o per sempre il significato del più fragile atto d'amore... Se vuoi, amica mia, affacciati alla finestra, la sera... quando avrai bisogno di riflettere... ma non fare che gli eventi, come spari a ciel sereno, incidano offese nel tuo cuore. Ti ricorderai, anche per pochi attimi, di voltarti indietro e di aprire gli occhi, socchiudendoli giusto un pò... forse solo così ti scoprirai bambina mentre, tenendo la mano di tuo padre, gelida e tremante, ascoltavi la sua ultima confessione, la più tenera e vera: "T'amo! T'amerò per sempre!"... Scoprirai quanto è bello far rivivere una così carezzevole emozione, e ripeterla in mente quando ti sentirai sola, quando, durante uno studio malinconico, sfoglierai le pagine del libro di storia...e ti sembreranno più profumate, più vicine! Scoprirai quanto è straordinario il custodire l'emozione che ha segnato la tua vita, magari (perchè no!?) insegnandole ad involarsi sull'abisso, senza guardare mai in giù... Buon viaggio, amica mia! Buon viaggio a ciò che senti dentro di te! (poesia dedicata ad un'amica immaginaria)

sabato 5 maggio 2007

Pazzo d'affetto

"Sì, qui gli anni continuano a trascorrere senza lasciare una minima traccia di sè... si rincorrono a vicenda, cadendo nell'ombra, magari anche trascinando il mio sguardo perduto, solitario e dannatamente silenzioso. Sono stanco di contare i passi, miei unici piccoli e tristi amici, i soli capaci di condividere il dolore che da troppo tempo mi lega mani e piedi a queste quattro mura piagate dai peccati di chi non fa che deriderci... Qui non conosciamo i raggi del sole, mentre lì il sole lo strappano a morsi e a volte fanno di tutto per spegnerlo definitivamente... Qui sentiamo le urla e gli schiamazzi delle anime libere, e ci feriscono, ci lacerano, giocano a biliardo col nostro cuore... sono quelle urla derisorie a tormentarci, mia cara amica... A loro, invece, che importa delle nostre preghiere a bassa voce, delle nostre fragili confessioni, della lacrima che ci solca il viso e che ci dà quel poco di libertà tanto sognata... Lì fuori è più facile sorridere, qui è impossibile alzare lo sguardo e scrutare l'azzurro... Qui dentro è tutto così strano, uomo della strada, non è vero? Qui dentro non basta una finestrella, da qui l'unica cosa che fugge è la fantasia... ecco perchè riesco ancora ad immaginare la mia felicità! Ridi, amica mia, prova ad immaginare anche tu la tua mano nella mia, e addormentati così, stanotte... almeno tu sogna l'irrealizzabile! Non temere per me, anche se stanotte continuerò a morire ancora un pò... io sarò lì con te, e se le me parole, giorno dopo giorno, saranno spezzate sempre di più da queste pareti infami, la tua ferita d'amore non smetterà mai di rimarginarsi! Amica mia, il nostro perenne saluto non diverrà mai un addio, perchè il prossimo tramonto, anche qui, non avrà mai fine!
dedicata alla canzone di Simone Cristicchi intitolata "Ti regalerò una rosa"