giovedì 24 maggio 2007

Le ambigue armonie umane

Ci capita di camminare nel vicolo più buio
e solitario della città, senza mai voltarci indietro,
ma proprio in quel momento un'insegna si accende in noi,
e ci indica la via meno rischoisa.
A volte ci dimentichiamo dell'esistenza dell'amore
e scriviamo, senza pensarci due volte,
una lettera di riconciliazione eterna per l'unica persona
alla quale ci sentiamo veramente vicini.
Ci troviamo dietro le sbarre e scappiamo via,
sognando una possibile libertà redentrice...
cantiamo per non sentirci sempre soli, scoprendo
che sono quattro pareti ad ascoltarci.
Scappiamo da una paura che si diletta ad atterrirci,
per dirigerci verso ciò che temiamo di più,
verso ciò che fa della nostra vitauna lunga corsa
irta di ostacoli voluti da noi.
Caliamo il sipario per non sentirci spiati,
proprio mentre qualcuno da dietro analizza
con estrema cura dei particolari i nostri più
impercettibili sospiri, il nostro ambiguo vivere.
Usciamo da una stanza gelida ed inospitale,
sicuri di aver trovato l'uscita oltre la quale finalmente
c'è un pò di tepore ad accoglerci, senza sapere
che l'inverno danza accanto a noi.
Alzeremo lo sguardo al cielo, però, e tutto ci sembrerà
più bello, perchè una stella si infilerà piano piano
fra le noste coperte e ci confiderà che quello stesso cielo
è il letto in cui riposano tranquille e sorridenti le nostre anime.